la pagina presenta alcune delle attività svolte durante l'interno percorso di progetto
a cura delle insegnanti: Francesca Scaramuzza, Claudia Boldrin e Nicoletta Regazzo
I TEMPI: Il progetto si sviluppa in 5 incontri di ca. 40 minuti ciascuno, con cadenza settimanale, sono condotti dall'esperta Manuela Polacco in collaborazione con le insegnanti di sezione; i bambini sono suddivisi gruppi omogenei per età (20 bambini per gruppo).
IL SETTING: gli incontri con l'esperta si tengono nell'aula polifunzionale.
MI PRESENTO: L'esperta chiede che il lancio delle attività sia rivolta a tutti i bambini contemporaneamente, così tutte le sezioni si ritrovano tutte in salone: “sta arrivando una sorpresa” dicono le maestre … e come d’incanto si apre la porta dell’aula polifunzionale, spunta un braccio poi una figura di donna che viene come trascinata verso la parete da una forza quasi incontrollata: si tratta di una piccola Talpa [1] che attaccata al braccio di Manù (Manù per gli amici), si dimostra un po' curiosa e un po' impaurita per quello spazio sconosciuto e tutti quei bambini.
“Polpetta, ma dove vai? dove mi vuoi portare” “Hai paura? … sono solo bambini!” dice Manù mentre parla con Polpetta. “Bambini provata voi a chiamarla …” dice Manù. “si chiama Polpetta ed è una piccola talpa” continua. I bambini chiamano “Polpetta, Polpetta!”, Manù li invita a chiamarla più forte “Sapete è una talpa, ed è un po' sorda!” “POLPETTA! POLPETTA!” Dicono i bambini. … Manù avvicina Polpetta al suo orecchio e dice “ecco, li hai sentiti? sono bambini, sei contenta? Si, si ora ti porto da loro”
Ben presto Manù e Polpetta si ritrovano fra i bambini e fra buffetti sulle guance, “ciao come ti chiami?” e tanti sorrisi di bambini e solletichini di Polpetta il tempo passa veloce.
“ora Polpetta è davvero stanca” dice Manù mentre l’avvicina all’orecchio “si, si ho capito …ora ti porto a dormire” continua Manù. “Ora vado bambini, la porto nella stanza a riposare”
Zaccaria: Dove la metti a dormire?
Manù: la metto sotto il mio cappotto, sapete, lei è una talpa e di solito dorme sotto terra, ma se io l’avvolgo nel mio cappotto lei sta bene al caldo e al buio. Se volete potete venirla a trovare, ma non tutti nello stesso tempo, un po' alla volta …
INIZIAMO…
Si procede con la divisione in gruppi, i bambini grandi seguiranno gli incontri insieme ai grandi della sezione fucsia mentre i bambini di tre staranno insieme ai bambini piccoli dei fucsia.
Manù ci aspetta in aula polifunzionale, ci inviata a toglierci le scarpe prima di entrare…Quindi ci chiede di metterci in cerchio al centro del tappeto e di parlare sottovoce
“ ...altrimenti Polpetta si sveglia se urliamo?” dice Zaccaria. “Hai proprio ragione” risponde Manù.
IL GIOCO DEL NOME
Manù Prima di iniziare a giocare vorrei proprio conoscervi, vi chiedo di dirmi il vostro nome, ma in modo un po' speciale: mi piacerebbe che ognuno di voi, mentre dice il proprio nome, lo accompagna con un piccolo gesto …, al mio “3” ripetiamo tutti insieme il nome appena pronunciato accompagnato dal gesto del compagno, così ci conosciamo bene.
Variante (bambini di 5 anni): diciamo il nostro nome cantandolo su un’aria di una canzone conosciuta.
LA PALLA-NOME
Manù ci accoglie con la musica da circo, i bambini entrano uno ad uno passando sotto le braccia ad arco di Manù e si dirigono al centro della sala e iniziano a ballare
Manù Avete voglia di giocare?
Bambini siiii
Manù Allora ci mettiamo in cerchio
Manù Ho un problema, non mi ricordo i vostri nomi …
Zaccaria facciamo come l’altra volta con il gesto?
Manù nooo, oggi cambiamo, oggi diciamo il nostro giocando con la palla, guardate e ascoltate me!
Manù passa la palla al bambino alla sua destra e dice il proprio nome quindi invita Leonardo a fare altrettanto.
Variante: (bambini di 5 anni) il bambino che ha la palla la passa al compagno di destra e pronuncia il nome del bambino a cui consegna la palla.
LA PALLA CHE NON C’È
Manù siete pronti a giocare a palla? Vi piace la mia palla? è rossa … (Manù, in questo frangente) finge di avere una palla in mano e di giocare con questa)
Manù Secondo voi cos’è la fantasia, l’immaginazione?
Lorenzo l’immaginazione quella che facciamo con il maestro Elia
Nicholas si … le immaginazioni di Gesù …
Manù noi invece usiamo la fantasia per pensare a delle cose che non ci sono
Zaccaria quando giochiamo a mamma casetta noi diventiamo mamma e papà
Lorenzo io tempo fa ho inventato una macchina volante
Manù ora invece accendiamo la fantasia e facciamo finta di avere una palla che passa di mano fra i nostri amici
Giochiamo a palla con una palla immaginaria: i bambini lanciano la palla e dicono il nome del bambino a cui intende lanciare la palla
CAMMINARE E FERMARSI COME STATUE:
Il gioco consiste nell’ascoltare il battito del tamburello prodotto da Manù adattando l’andatura (camminata) ai suoni prodotti dallo strumento. Quando Manù batte un colpo con maggiore intensità i bambini si devono fermare sul posto, cercando una situazione di equilibrio (appoggiando quindi entrambi i piedi a terra) ma facendo ben attenzione a rimanere immobili come statue.
Manù fate bene attenzione a diventare statue perché io vi farò degli scherzetti quando siete immobili, verrò a parlarvi, proverò a toccarvi, magari vi farò anche il solletico, ma voi dovete impegnarvi a non muovervi, neanche con gli occhi!
I bambini si impegnano moltissimo nell’esecuzione del compito e le distrazioni create da Manù non attecchiscono proprio …Lei proprio non si muove!
1° variante - Il gioco viene integrato con una seconda consegna: i bambini quando sentono 2 battute “forti” sul tamburello devono fermarsi e fare un salto in alto
2° variante – vengono eliminati dal gioco coloro che non riescono a fermarsi nonostante sia stato dato il segnale. (solo 5 anni)
Nicholas sarebbe come giocare a 1,2 3 stella!
BALLARE E FERMARSI
Manù accende la musica e ci invita a ballare liberamente poi, quando non c’è più la musica dobbiamo fermarci rimanendo immobili. In una seconda fase chiede ai bambini di muovere, una alla volta, tutte le parti del corpo rimanendo fermi.
L’ORCHESTRA CON IL VERSO DEGLI ANIMALI
Manù ci invita a disporci in cerchio darci la mano e fare due passi in avanti, dopodiché ci chiede di staccare le mani e di pensare e dire un suono o un verso di un animale.
Manù quando io toccherò la testa ad un bambino questi dovrà produrre il verso/suono pensato e dovrà ripetere sempre lo stesso suono,
1°variante quando Manù tocca la testa di un bambino, egli produrrà lo stesso verso e continuare finché non alza le braccia.
2° variante Manù fa il direttore quando mette le braccia avanti i bambini iniziano a produrre il loro suono, quando alza le braccia il suono si alza, quando abbassa le braccia il suono si abbassa, quando le mani di Manù si chiudono a pugno e si sta in silenzio.
IL GIOCO DEL CAPPELLO: Manuela ci invita a posizionarci in cerchio, avvia la musica e chiede ad una maestra di portarsi al centro del cerchio, di indossare un cappello da Jolly e di ballare secondo quanto la musica le suggerisce. Poco dopo Manù chiede alla maestra di passare il cappello ad un bambino che prenderà il suo posto al centro del cerchio; chi è al centro del cerchio e indosserà il cappello potrà ballare e muoverà tutte queste parti del corpo, i compagni, in cerchio accompagnano il ballo con il battito delle loro mani. Il gioco procede passando il cappello di testa in testa …
IL PAVIMENTO MAGICO: Il gioco consiste nell’attraversare il tappeto che di volta in volta assume delle caratteristiche diverse; di conseguenza i bambini adeguano le proprie azioni e l’andatura rispondente alle consegne di Manù. (l’esperta invita i bambini ad osservarla e a procedere con la stessa modalità)
Manù: vi ricordate l’altra volta che abbiamo giocato con la palla invisibile?
Lorenzo sì, le palla era solo nela nostra testa
Manù ora accendiamo la fantasia perché ora farò in modo che questo tappeto nero diventi magico e si trasformi in:
Un prato pieno di margherite, (i bambini mimano (guardando Manù) il gesto di raccogliere le margherite e donarle alle maestre).
Una strada piena di immondizie, (tapparsi il naso e camminare guardando dove si mettono i piedi)
Una lastra di ghiaccio, (si finge di pattinare)
Un tappeto pieno di chiodi, (si cammina e si finge di pungersi i piedi)
Nicholas Io ora raccolgo i chiodi e me li metto in tasca
La sabbia che scotta, (attraversare il tappeto di corsa)
Una montagna alta, (mimare il gesto di mettere lo zaino sulle spalle e salire con fatica la montagna)
Lorenzo per fortuna avevo gli artigli
Nicholas ma sei un orso?
Lorenzo noooo, volevo dire quelle cose che si ficcano nella roccia
Maestra forse volevi dire “i ramponi”
Un mare l’acqua arriva alle ginocchia, (camminare e nuotare)
Una stradina stretta stretta, (camminare come le formichine)
Un tappeto pieno di colla, (camminare con fatica come se i piedi fossero incollati)
Andiamo sulla luna senza forza di gravità, leggeri leggeri (la camminata è lenta e silenziosa)
I CERCHI DELLE EMOZIONI
Manù chiede ai bambini di posizionarsi in riga sul bordo del tappeto, al centro del tappeto posiziona dei cerchi colorati; invita i bambini a ballare seguendo la musica, quando la musica si spegne Manù dirà il nome di una emozione e i bambini dovranno entrare nel cerchio del colore corrispondente.
GRAN FINALE: L’ultimo giorno Manù regala una sorpresa alle maestre: tutti i bambini insieme ci presentano due storie: i clown che costruiscono il tendone del circo e le scatoline delle emozioni. I bambini eseguono dei semplici movimenti mostrati dall’esperta mentre narra le storie.
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