anno scolastico 2018-2019
SEZIONE 5A VERDI
insegnanti Boldrin Claudia e Scaramuzza Francesca
Il giorno successivo, mentre i bambini fanno disquisizioni su quanti giorni mancano "per andare a Venezia" le maestre hanno in programma la simulazione del viaggio.
Le insegnanti suddividono lo spazio dell'aula creando tre zone: la prima, creata con dei cuscini, è dedicata alla proiezione delle mappe che ci condurranno alla Biennale e di brevi filmati, la seconda composta da delle file di sedie che ricordano i sedili di un pulmino, e la terza, realizzata con tavoli capovolti, diventerà il vaporetto. Invitiamo i bambini ad entrare in classe e a disporsi sui cuscini: saliamo nuovamente in alto (zoomare) per spostarci in direzione del centro abitato di Favaro e siamo arrivati a focalizzare il luogo di vita che accomuna noi e i bambini per molte ore al giorno: la scuola.
La visione dall’alto ha lasciato posto all’immagine della scuola dal punto di vista della strada (Via Monte Fadalto); questo ha permesso ai bambini di riconoscere l’edificio scolastico e il giardino che lo circonda; ricordato i punti salienti dell'uscita alla Biennale ed ora sono pronti per simulare tutte la azioni della gita. Cercando di proiettarci nelle immagini visualizzate sulla parete (non siamo ancora dotati di visori 3d)..."Facciamo finta" di andare in gita: ci mettiamo in fila per andare a prendere il pullman, ci mettiamo in fila proprio come se dovessimo camminare sul marciapiede, poi uno alla volta saliamo in pulmino, passando per la porticina (si passa sotto il braccio della maestra Claudia); il capofila prende il posto di autista mentre gli altri bambini si accomodano sui sedili, ci allacciamo le cinture …CIK… e via partenza!. Mentre guidiamo, aiutandoci con google maps, facciamo scorrere il percorso che ci condurrà a Piazzale Roma. I bambini riconoscono via S. Donà, il percorso del tram e il ponte della libertà che porta a Venezia. Gioele riconosce immediatamente l'imbarcadero … e noi siamo arrivati! Scendiamo dal pulmino ed entriamo nel "finto vaporetto" …
Cerchiamo di salire ordinatamente in vaporetto. Quando siamo tutti seduti riprendono le immagini sullo schermo, navighiamo sul canale della Giudecca, qualcuno guarda fuori, ma attenzione! ci sono le onde che ci fanno andare a destra e a sinistra. Più o meno velocemente arriviamo in vista dei giardini, scorgiamo gli alberi e il tabellone rosso della Biennale. Le maestre invitano i bambini a scendere dal vaporetto e a disporsi nuovamente sui cuscini per diventare nuovamente aerei e andare alla scoperta dei luoghi della Biennale. Proponiamo le immagini dall'alto e vediamo stradine di ciottoli, tetti e molti alberi. I bambini, ormai esperti, ci chiedono di posizionare l'omino giallo nei vialetti così possiamo vedere"come se fossimo dentro la mostra". Intenzionalmente le maestre cercano di posizionare l'omino Google vicino al padiglione della Svizzera (uno fra quelli che andremo a visitare).
Contemporaneamente proponiamo ai bambini dei video che ci introducono quanto vedranno durante la visita
Leonardo sono delle Bombe
Sofia C. sono delle palle
Aylin dentro ci sono le luci
Zaccaria sembrano dei sassi giganteschi
Ore 8:10 fuori c'è il sole, fa caldo, giornata ideale per una gita, siamo quasi tutti pronti per partire, ci mettiamo lo zaino in spalla e via!
Il viaggio in autobus ripercorre le tappe del nostro viaggio virtuale; in piazzale Roma scendiamo e ordinatamente ci mettiamo in fila per dirigerci all'imbarcadero dove ci aspetta un vaporetto solo per noi guidato dalla capitana Fabiana. Il viaggio procede tranquillo, il mare è calmo e la traversata è piacevole ben presto arriviamo ai giardini. Facciamo una piccola merenda gustando dei buonissimi biscotti di barbapapà gentilmente offerti da Lorenzo e poi siamo pronti per partire alla scoperta della Biennale. Ad attenderci c'è Roberta che ci accoglie sorridendo e ci dice <Ciao bambini, mi chiamo Roberta e sarò la vostra guida!> poi aggiunge <prima di partire per la visita ci mettiamo in cerchio perché vi devo raccontare alcune cose …> Roberta ci spiega che le cose che andremo a vedere sono parte di una mostra, ma questa non è una mostra qualsiasi per due motivi: il primo è che alla Biennale ci sono tante costruzioni ed ognuna appartiene ad un diverso paese del mondo ed ogni stato decide cosa esporre. La seconda cosa è che si tratta di una mostra di architettura.
Roberta voi sapete chi sono gli architetti?
Maddalena sono quelli che lavorano per costruire i tetti
Roberta hai, in parte, ragione Maddalena, ma gli architetti di solito hanno le idee su come costruire i tetti, ma anche le case, i palazzi, le città … prima fanno i disegni poi fanno i modellini della loro idea. Ora però iniziamo il nostro percorso che ci condurrà nei paesi nordici.
Ci rimettiamo in fila, ritrovando il nostro compagno, e ci avviamo per la stradina di sassi … il percorso è breve e quasi subito ci troviamo di fronte ad una grande vetrata. Emma esclama: <è quella che abbiamo visto a scuola!>. Il padiglione dei paesi nordici (FINLANDIA - NORVEGIA- SVEZIA)
Roberta ci dice che siamo arrivati e che all'interno c'è una cosa speciale, ci chiede dapprima di sederci in cerchio e di osservare bene tutto intorno a noi.
Maddalena c'è un rumore!
Leonardo ci sono anche dei palloni
Leonardo ci sono gli alberi che vanno fuori dal tetto!
Roberta Hai proprio ragione, pensate che questi alberi erano qui prima della costruzione del padiglione, così gli architetti hanno pensato di non abbatterli ma di costruire la "casa" intorno a loro
Emma … e quando piove?
Roberta l'acqua viene raccolta sulla ghiaia, ed il tetto è fatto apposta perché non entri mai molta acqua dentro. Ed ora osservate queste grandi bolle, sono fatte di plastica ed hanno tanti tubicini che vanno verso il soffitto. Loro rilevano la temperatura e il tempo meteorologico.
Lorenzo anche noi facciamo il tempo a scuola!
Maddalena ma come fanno, i tubicini a dirvi la temperatura?
Roberta questi tubicini sono collegati con un computer che legge le informazioni e le comunica all'uomo, pensate che riescono a "sentire" anche quante persone entrano in questa grande stanza e di conseguenza fanno gonfiare e sgonfiare le bolle.
Zaccaria: mi sembrano dei pesci giganti Nicholas: a me sembrano mel Leonardo: quella bolla a me sembra una patata Bruno: perché ci sono le luci?
Roberta: per regolare la luce, queste bolle sono un po’ "vive", quando sentono la nostra presenza sentono anche l'anidride carbonica e così si gonfiano e si sgonfiano a seconda di quanta ce n'è …
Lorenzo: … è quella che noi respiriamo!
I bambini si aggirano fra le bolle, le osservano, le toccano, le accarezzano, alcuni appoggiano il volto, poi con nostra grande soddisfazione, Roberta ci invita ad entrare nella bolla!
Ishith: mi sembrava di avere un giubbotto salvagente!
Roberta ora andremo a vedere una casa un po’ pazzerella, piena di oggetti attaccati alle pareti, ogni oggetto racconta la sua storia; troverete anche dei modellini che hanno fatto gli architetti.
Nonostante avessero già visto questo padiglione nel video presentato a scuola, i bambini, rimangono stupefatti dalla quantità di oggetti appesi alle pareti.
Roberta ci mostra alcuni modellini e ci dice ad esempio che una di quelle costruzioni che una volta era un ospedale è stato poi trasformato in un ristorante. Ad ogni modellino collocato sul piano corrispondono una serie di oggetti alle pareti, oggetti che appartengono al passato e al presente, alla vecchia e nuova destinazione d'uso della costruzione
Leonardo: vedo un piccione - Emma: io vedo una macchina per cucire - Martino: c'è un cactus e una volpe - Emanuele: io vedo una piramide costruita con le carte - Alvise: io vedo un nido - Zaccaria: e io vedo un violino - Maddalena: io vedo un lampadario per ballare
Gli oggetti sono davvero tanti ed i bambini non finirebbero mai di guardarne e di trovarne di nuovi. Purtroppo il tempo dedicato a questo luogo è finito, ora dobbiamo andare a vedere un altro padiglione.
Roberta ci racconta che entreremo in una casa un po’ matta, all'interno è tutto bianco, ci sono porte e finestre e stanze ma … ognuna di grandezza diversa, così mentre ci addentriamo nella casa troviamo una porta piccola da dove le maestre provano ad uscire, ma aimè battono la testa, poi troviamo la stanza dei topolini e quella dei giganti!
Entriamo in una grande sala, Roberta ci chiede di dividerci in quattro gruppi. Ogni gruppo avrà a disposizione due cartoni rigidi di formato un po’ strano, dei fogli di cartonino colorato, delle carte di vario tipo, forbici, colla e pennarelli. Ogni gruppo potrà pensare e costruire la propria "casa matta", decidere le porte, le finestre e i suoi abitanti.
Mentre i gruppi trovano spazio nel laboratorio, Roberta offre ad ognuno due robusti cartoncini: saranno il supporto per la “casa matta” e i materiali e gli attrezzi citati precedentemente. I bambini all’interno del gruppo cercano di concordare quale carattere dare alla loro casa: c’è il gruppo che predispone delle porte e finestre piccole per i topolini e porte e finestre grandi per i giganti. Qualcuno aggiunge le maniglie, altri i fiori, una linea obliqua diventa una scala, … nascoste dietro le porte ci sono principesse e principi, con lunghi capelli e mantelli … ci sono topolini e giganti, fatine e unicorni con le ali; ci sono case dove abitano orsi e stregoni, una rana che sta dentro un cerchio giallo. Ci sono spiagge e montagne; insomma <sono case nel mondo delle fantasie!> ci dice Sofia C.
Ore 13:30 ora dobbiamo proprio andare, il vaporetto ci aspetta … è ora di tornare a scuola. In autobus la domanda è ricorrente "ma domani ci torniamo ancora qui?"
IN FONDO ALLA STRADA: RIFLESSIONI SUL PERCORSO
La condivisione di situazioni vissute al di fuori della routine scolastica permette uno sguardo sul mondo, amplia le conoscenze e favorisce l’aggregazione nel gruppo sezione. Accogliere le significative e talvolta suggestive opportunità culturali offerte dal territorio contribuisce ad allargare i confini spazio-temporali del sapere dei bambini e ad accrescere in loro, in questo particolare contesto, l'interesse per diverse forme artistiche; la loro fruizione e analisi permette lo sviluppo di abilità osservative, espressive e comunicative.
Lo scambio di idee che scaturisce dalla condivisione di esperienze si intreccia con le conoscenze proprie di ogni bambino dando origine ad un reticolo sempre più vasto di apprendimenti. Attraverso il lavoro di gruppo i bambini diventano competenti nel gestire la relazione, nell’accogliere opinioni diverse dalle proprie, nel concordare modalità di lavoro comuni, nel distribuirsi i ruoli per condividere e portare a termine un compito comune.
Questo viaggio artistico ha arricchito il punto di vista estetico dei bambini facendoli sentire più competenti; diventerà punto di partenza per un percorso didattico da condividere a scuola finalizzato a sostenere e rendere più profonde le competenze di ognuno e le relazioni nel gruppo-sezione.
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